giovedì 29 dicembre 2011

Yes, we can



"Ma soprattutto, a mio padre
per avermi insegnato che credere e amare i propri sogni
fino a realizzarli in fondo sono ancora le strade giuste nella vita".

Ed ora quelle strade saranno vissute a bordo di un sogno.
Benvenuta.

mercoledì 16 novembre 2011

RisatinA

Su,
Giù,
spasmo.

Rido.

Un fiato,
un altro,
ritmo.

Sogghigno.

Mi stringo,
lo stomaco freme,
il suono è binomi.

Ah
ah
ah.

martedì 15 novembre 2011

εξέταση

Infilo le piume,
il coraggio,
l'aria e il mio brivido.

Raccolgo l'insieme,
lo scuoto,
lo fisso, alzo lo sguardo.

E' qui.
L'ora, il giorno.

Sangue è,
ciò che finiamo per vincere.
Vinti sono altri,
circostanze, imprevisti.

Stringo il pugno,
riempio i polmoni;
il tempo bussa,
io nudo.

Aizzare,
se stessi,
marchio infuocato.

sabato 5 novembre 2011

Firmi qui

Conoscevo i passi
quelli che ogni giorno
da casa a scuola
portavano i sensi alla meta.

Immaginavo a fatica
importanti arrivi e improbabili partenze.
Poi,
con tanta vita in corpo,
ne vivevo serenamente le giornate.

Passi avanti,
non ci si stanca mai di dormire,
così come musica porta avanti serate,
in cui il sonno è scomodo invitato.

Passi avanti,
a volte saltelli,
il gusto è lussurioso
gode a guardare gente
invaghirsi della propria lentezza.

Soliti,
noti per la loro incoerente età.

Ci si lamenta del posto degli altri nel mondo,
che sia abito, impiego o natura,
e infine si scade in una affannata ricerca
di anni persi nel buio.

Odio i progetti
quelli in cui,
amore e futuro si presentano al tavolino.

L'unico contratto che firmo
è quello con cui, deciso,
dichiaro guerra al già scritto.

Vincenzo Bua.
                       P.s. Se qualcuno dovesse sentirsi descritto in questa poesie,
                               è senza dubbio proprio il soggetto di esse.

giovedì 20 ottobre 2011

Emiliano #2

Piangiamo,
cielo ed anima.


L'enfasi delle foglie,
la loro danza in pioggia.


Annega la luce,
s'erge il lampione;
silenzio tra le siepi.


Cadono;
il ritmo è d'un blando rumore,
ed è la pioggia il maestro,
nessuno, però, ne coglie il fragore.


Auto, persone;
non è preso il clangore.


Mezzanotte e la pioggia:
"che odore".


Non viaggio,
resto qui alla finestra;
tutto è fermo
mentre tutto rinnova l'odore.


Ch'io possa tremare,
piangere, fotografare il momento
che la notte regala,
che la pioggia incorona.


Alberi in bagno,
pioggia che rinnova,
del domani, noi,
abbiamo solo un'idea.




(V.B.)









domenica 16 ottobre 2011

Emiliano #1

Sembra passato un secolo dal post precedente, invece sono passati semplicemente una decina di giorni.
Sempre ripensando al post, ed in particolare, alla foto del post precedente, sarebbe molto plausibile l'ipotesi che questi dieci giorni siano stati l'apoteosi della serenità, del festeggiamento sfrenato e dei sorrisi, e invece ogni sorriso è diventata una conquista, e la serenità sembra un miraggio.

Tutto ciò è una stronzata.

In verità, dovrebbe essere tutto al contrario, da qualsiasi punto di vista lo si guardi.

E' il primo post che scrivo da Reggio Emilia...ah, come cambia in fretta la vita.
Dicevo, è il primo post che scrivo da qui, dove il freddo sembra essere arrivato in fretta come un vecchio ricordo di cui c'eravamo felicemente dimenticati.
Ho l'impressione, anzi, più che impressione la definirei conferma, che non riesco a godermi situazioni di felicità assolute. E non è di certo un bene.

Sarà la novità, sarà il trasloco, sarà l'aver ricominciato tutto da zero, però di tutti i motivi di felicità nessuno è stato in grado di farmi stare attivo, sveglio, reattivo.

Mettiamoci anche i videogiochi e un po' di "ossessione" (anche se la parola è molto, molto esagerata) per un pes online e abbiamo fatto tredici.

La cosa che mi da più fastidio è sicuramente il problema di natura psicologica che da diverso tempo mi affligge.

A maggio pensavo fosse un trauma (la prima volta che ho vissuto la situazione che a breve descriverò è stata a causa di un gatto con un occhio grande e tumefatto, uno schifo a cui comunque pensavo di essere abituato, non ho mai avuto problemi di "sensibilità"), a giugno pensavo fosse stress, a luglio pensavo fosse l'ultimo esame.
Ad agosto pensavo di essermi sfogato. E a quanto pare era pure passata.
A settembre era ritornato il malessere, ma pensavo fosse per l'avvicinarsi della laurea. Poi pensavo fosse lo stress da trasloco/mio fratello che stava poco bene, insomma, un po' di sbatti.

Ma adesso basta.

Sono arrivato carico di aspettative, carico di voglia di fare, voglia di studiare, voglia di spaccare. Mi sentivo un dio. Carico, insomma.

La prima stangata è stata il primo giorno in cui avevo lezione pomeridiana.
Ore 13.30 finisce la lezione, esco con alcuni colleghi appena conosciuti, prendo una pizzetta (una normale pizzetta, mi sembra fosse al formaggio) e alle due siamo di nuovo in classe. Alle due e 5 sono dovuto uscire dall'aula. La prima emozione che ho provato è stata rabbia. E anche se è difficile credermi, è vero. Fatto sta che il mio malessere è ormai un appuntamento, e sta rovinando molte cose della mia vita.

Il mio malessere non  ha ancora un nome.
Prima pensavo fosse qualche disturbo "neuro-vegetativo" - [cit] il mio dottore - che si sarebbe risolto con l'assunzione di pillole. Ebbene io ste pillole le ho prese la prima e la seconda volta, ma poi ho deciso di dire basta. Non posso diventare dipendente da psicofarmaci a soli 23 anni e per nessun cazzo di motivo che giustifichi  il tutto.
Successivamente pensavo fosse un po' di ansia d'esame che influiva sul mio stare tra la gente. Pensavo all'agorafobia (come se non fossi mai stato in mezzo alla gente, ai concerti, a lezione, al mare, ecc ecc) ma effettivamente non era lei.
Pensavo alle crisi di panico, all'agitazione che mi viene in corpo, e già un po' riuscivo a ricondurla...ma perché? Dovuta a cosa?

In questo periodo ho una nuova "sospettata". L'ho trovata cercando informazioni sulle crisi di panico, e molti dei sintomi, o meglio, il sintomo vero e proprio pareva tale e quale a quello del malessere in questione.

Il malessere in questione è L'"Emetofobia", la paura di vomitare o di veder vomitare qualcuno... Ed è "composta" da un ansia prevenuta per possibili situazioni sgradevoli e/o imbarazzanti, e seguita da crisi di panico... paradossalmente, un emetofobico ha una tolleranza maggiore ( e di molto, anche) all'atto del vomitare.

Vi rendete conto della minchiata che mi sta rovinando la vita?

Settimana prossima (avrei già dovuto farla questa ma...come dicevo prima...i videogiochi c'hanno messo del loro) vedrò di parlarne con qualche medico. E se devon esser pillole, pillole siano. Io voglio semplicemente stare bene anche quando sono in compagnia, quando qualcuno mi accompagna in auto, o quando mangio con i miei coinquilini. Non chiedo tanto.

Anche perché, il resto ho imparato a conquistarmelo.

Non so, però, quanto posso essere disposto a perdere ciò che per me è importante......










venerdì 30 settembre 2011

venerdì 23 settembre 2011

CccccChanges!



E' fatta.

Manca ancora qualche mese, ma già ti adoro.








Piccola mia, tu rimarrai per sempre nel mio cuore. Va' ora, e goditi il tuomeritato riposo

giovedì 8 settembre 2011

venerdì 2 settembre 2011

.



"Sometime everything is wrong".

Avrei tanto, tanto da dire.
Eppure non ho parole.

Non ho parole per descrivere quello che ho dentro in questi giorni. Semplicemente non si è mai pronti e non si sarà mai pronti alla perdita di una persona a cui teniamo.

Un attimo che ti prende, ti stravolge e pretende di rimetterti dov'eri senza che nulla sia cambiato.

No. Non è possibile.

Non è possibile e fa un male cane.

"It's not over"


Il cielo è azzurro,
una sonora condanna.
Nuvole come fiori.

Un segno di pace,
tra coloro  che pace non hanno.

Le parole non esistono,
tranne una,
il rimbalzo di rabbia e dolore.

Guarderò il cielo,
un po' più in là,
so che troverò te,
vicino al mio credo da scettico.





Addio Daniel San.

giovedì 25 agosto 2011

Free Man


Alcune persone ti restano nel cuore. Si confermano sempre migliori, come il vino, migliorano col passare degli anni. Ci passeresti ore, giorni, mesi a parlare, io ci sono cresciuto, e ogni volta cerco sempre di godere della loro compagnia fino alla fine.

Ci sta il confronto, che come dico sempre è ciò che ci aiuta a crescere, e ci stanno i sacrifici...che tali non sono, perché quando una persona merita gli si da anche l'anima senza neanche rendersene conto. Semplicemente sono parte di noi, semplicemente gli vogliamo bene.

Dispiace quando una persona si allontana, ma così è la vita, purtroppo le persone decidono di prendere strade diverse e molto controverse

Non trascorrevo un'estate così da tempo; salvo l'anno scorso, in cui l'ospite ha reso il tutto un po' più magico, dove purtroppo ci sono stati avvenimenti spiacevoli, ma comunque un anno normale.

Quest'estate, o meglio, questi 25 giorni, sono stati meravigliosi. Accanto alle persone a cui voglio bene e da cui ricevo ogni volta molto più affetto di quanto meriti - secondo me -.

Certe cose non cambiano mai, possono soltanto migliorare.

E allora grazie, A, G, A, V, B, e chi, anche solo per 5 minuti, abbia portato serenità in quest'estate dalle tante avventure.

Ps. La stella polare è una conoscenza che non necessita degli studi di astronomia, una piccola svista (il ragionamento era perfetto) capita a tutti. Meglio essere distratti che ignoranti.

Alfò, questa è tutta nostra.

martedì 23 agosto 2011

Dai, su, sputtaniamoci un po'

C'era una volta, in un paesino lontano lontano, un'allegra, solida e serena comunità, al cui interno vivevano, senza particolari discussioni, fratelli, sorelle, zii, nipoti, pronipoti, prole e sottoprole annessa.

Purtroppo, in ogni comunità che si rispetti, anche in questa vi erano quelli che volevano far le volpi, e quelli che credevano di esserlo.

La volpe - per chi ancora non ci fosse arrivato (si sa, a certe persone le cose vanno spiegate per bene) - è simbolo di astuzia e furbizia sia per l'araldica - scienza che studia gli stemmi - sia nelle credenze comuni. Qualora volessimo associarla ad una persona, potremmo ben dire che una persona astuta è "astuta come una volpe" (potrei darmi alle scritture per bambini, data la semplicità dei concetti).

Si da il caso che, a volte, quelli che fanno le volpi si divertano ad assecondare quelli che credono di esserlo. A mio parere, una pecorella non può fare la volpe, non è possibile.

Una pecorella che creda di riuscire a farsi passare per volpe, prima o poi, vuoi per la pazienza delle altre persone nè pecore nè volpi che neanche fanno caso ai suoi piani di conquista "abilmente" progettati ma palesemente eseguiti, venga ad esser scoperta e messa di fronte alla realtà delle cose. E' una pecora e niente più.

La pecora, allora, proverà a farsi credere lupo.

Il lupo - anche qui spiego per i meno informati - è, come la volpe, un simbolo ricorrente in tantissime culture, tanto in occidente quanto nel resto del mondo - indoeuropei, asiatici, ecc -. A lui sono associati valori come la forza e la crudeltà, e talvolta, come anche Hesse ci racconta, anche solitudine (Il Lupo Solitario, Herman Hesse).

Il lupo quindi, allontanato volontariamente o non tutti i compagni che aveva, vuoi per la disperazione a cui erano arrivati, vuoi per l'esplicità di alcune sue azioni, vive nel suo mondo fatto di rabbia, cattiveria e malignità che, date le origini belanti, non riesce a celare, nonostante voglia farsi passare per lupo.

Allora il lupo rimane sempre più solo, vittima di se stesso e del brutto rapporto che incrina e distrugge sempre più con gli altri. 



Talvolta, miei cari lettori, è meglio dire la verità, seppur mortificante, che tentare di girare le carte in modo cattivo. Perché le cose, prima o poi, vengono alla luce, e neanche il sangue di un fratello - un parente qualsiasi, insomma - può sopportare al lungo il veleno della cattiveria. Purtroppo, molte persone credono che la propria cultura sia la dominante, e che il proprio angolo da cui si guarda e si giudica il mondo sia quello giusto; la propria bilancia la giustizia in terra. 
Non è così. La storia c'insegna che la crescita viene dal confronto, e che s'impara molto dalle altre culture, purché si sia aperti.

Il moralismo ed il perbenismo - Moralismo: Tendenza a considerare e giudicare cose e persone da un punto di vista esclusivamente morale, con eccessiva intransigenza e spesso con una buona dose di ipocrisia; Perbenismo: Atteggiamento di chi, specialmente ipocritamente, ostenta la propria conformità ai valori tradizionali e alle convenzioni sociali, ergendosi a giudice della condotta altrui - In parole povere chi predica bene ma molto spesso razzola male e chi giudica tanto e in modo molto ipocrita -  non portano da nessuna parte, anzi, se devo proprio essere sincero, portano indietro.

Moralismo e Perbenismo, a mio parere, sono collegati all'essere invidiosi

Allora buon divertimento, cara mia pecora travestita da volpe che ultimamente ha deciso di fare il lupo. C'è un mondo che ti sta ancora aspettando, ed un tempo che ancora ti sorride, datti una svegliata prima che arrivi il giorno in cui il saluto sarà la più grande conquista a cui aspirare. La faccia già l'hai persa.



Il vostro Poeta.

giovedì 11 agosto 2011

Laughing Out Loud


Laughing Out Loud
Vuol dire Ridere a crepapelle 

E' usato da ormai vent'anni in ambito videoludico/web - soprattutto nelle chat dopo affermazioni degne di "nota" - ma purtroppo rimasto sconosciuto a quelle persone prive di...diciamo... perspicacia o mentalità che non spiccano né per la loro apertura né per la loro scarsa, seppur esistente nei riguardi di cose non effettivamente utili alla sopravvivenza della specie, intelligenza. 

domenica 7 agosto 2011

How could they know?

Vorrei cento di questi giorni
Mi piace sempre più scrivere
Scrivo di una cosa sempre più interessante.
Certo, in cento giorni non avrei la fretta di finire.

Non mi posso lamentare, i desideri si conquistano.
E il mio non aspetta altro che me.

sabato 6 agosto 2011

giovedì 4 agosto 2011

Next



Il mio prossimo punto di vista.

Mah

Se devo stare a spiegarti anche i vg cercando di essere più terra terra possibile.. siamo messi male!

mercoledì 3 agosto 2011

Changes

La sofferenza
nulla
vuota, perché ormai consapevole:
di te non è rimasto che fumo.

Scelte, le tue
sbagliate
da tanti punti di vista:
una vita o l'altra.

I giorni passano,
le mani,
le loro e le mie:
sempre più ciò che non hai scelto.

Risposte, le mie,
assenti
io c'ero:
non ci sono più.

Le foglie, sai,
soffiarle
le allontana.

Il fondo inesistente

Sano e Salvo, e pure Seduto; sono arrivato a casa.

Casa dove a trovarmi, oltre al caldo (che in pratica ho portato io), la famiglia, la serenità e i parenti (e anche qualcos'altro ;) ) ho trovato molte molte cose ridicole che non mi aspettavo...

Ancora niente giretti a vuoto, ancora niente caffè.
Solo un po' di tesi per ora.
Piano piano sto prendendo i ritmi...

Però quando si tratta di ridere, gli argomenti quest'anno non mancano.

sabato 30 luglio 2011

No, non è un eufemismo.


Domani.
Si parte alle 7:51 da Pavia.
Si arriva alle 22:40 a Corigliano Calabro.
Sono ottimista, arrivo in giornata.


Edited: Quasi dimenticavo, non ho il posto a sedere garantito.

martedì 12 luglio 2011

lunedì 11 luglio 2011

Il Giovine

E' inutile parlare
con chi,
per assurdo,
ha disimparato a sentire.

Dall'alto del suo nulla,
ti guarda,
s'esprime a perle
che una dell'altra è la copia.

Ci sarà un giorno,
forse,
in cui anche tu,
o giovine, uscirai da quel circolo.

Allora indisposto
ti dirò
quanto tu, sordo,
abbia rovinato te stesso.

venerdì 8 luglio 2011

giovedì 7 luglio 2011

Deglutire

Vibra la paura,
quando s'insinua,
quando stringe,
matura.

E non c'è uscita,
picchia più forte,
destabilizza, sfotte,
e incauta, ride,
la vita.

Cadono in pezzi,
bruciano, le orme,
gli orologi saltano,
e saltano le idee,
buio.

Niente avanti,
buio dietro,
e quando sorridi
non hai che un fine.

Vivere ora,
gettare il cuore,
se non paura,
sarà pe' amore.

sabato 2 luglio 2011

LoL

Uno dei miei coinquilini ha da poco scoperto che farsi un caffè (e farlo, in generale) può aiutare nello studio.
Sono contento per lui.

Mi chiedo, però, se un giorno imparerà il significato di rispetto.


giovedì 30 giugno 2011

Un passo ancora.

Trema, la mano.
Trema, il destro, l'occhio.

Come se il tempo, dopo anni,
non fosse mai passato, per me.

E cosa mi resta,
se del viaggio conto le pagine
e non i giorni.

Cosa mi resta,
se della salsedine leggo la palla
e non il colore.

Cosa mi resta,
se dinanzi all'uscita tremo
e non faccio altro che
non uscire.

Forse la voglia di combattere,
contro nessuno,
il peggiore dei mali,
me.


martedì 28 giugno 2011

Stanze che chiudi, Stanze che inauguri.



A volte penso, e so di aver ragione, di essere stato fortunato. Tanti conoscenti, qualche amico.
La Donna è la persona che apprezzo e stimo più d'ogni altra persona. La amo anche, ma viene dopo i primi due.


Quando ho iniziato l'Università qui a Pavia, la mia "classe", il tot di persone che erano matricole come me, che seguivano le lezioni che avevo io, che all'inizio frequentavano.....erano tanti, tantissimi: 150.


Il secondo giorno di Università (il primo di lezione in pratica) ho conosciuto uno dei due miei migliori amici ( o forse tre...ma la distanza e l'età non può dirlo) che sento e vedo ancora adesso.
Ho conosciuto un gruppetto di persone. Uscivo anche con un gruppetto di persone.  Ho fatto anche il brillante (cosa che davvero non faccio mai, perché mi stanno sulle balle i brillanti) una volta.

E poi puff.

Poche lezioni. Esami. E via il primo anno.
Nienze lezioni. "niente" esami. E via il secondo anno.

Un periodo dove si è toccato il fondo in troppi sensi. 

Ricordo del terzo anno un aneddoto; stavo tornando in macchina con due colleghe (c'era il barlume
di una possibile integrazione ritardata con i miei colleghi )  quando quella che guidava, mi guarda nello specchietto, e mi fa: "Ma te sei di CIM? Non ti ho mai visto".  

Io si. Io vi conosco tutti. Ad uno ad uno.




Vivere l'esperienza di un esame con persone del "nuovo ordinamento" e tu del "vecchio", ti da ancora più anni di quanti non ne dovresti avere. Ieri ho dato un esame del mio primo anno con colleghe al loro primo anno (qualcuna al suo primo esame). Mi sentivo un vecchio.



E' da questi due aneddoti che ripartirò. 
E' dagli anni persi e riconquistati che ricomincerò.



-1.


giovedì 23 giugno 2011

A colpi d'inchiostro


Ti fendo,

annerisco i contorni
lo confesso,
io come un poeta.


Sparo al vento
ma le mie gocce 
mai vane, mai vane,
bagno e dipingo, io.


Un giorno piantai orchidee,
le confusero con ego,
ed oggi, non nego,
le vedo nel giardino vicino..


Cullatevi pure col sole,
folli,
di domani non v'è certezza,
neanche dei pensieri. 


Piove,
accendo le luci,
no, non sento le voci,
sono solo, ancora, incastrato.

Faccia dura.


Di solito si dovrebbe dire - ciò che non t'uccide ti rende più forte -

A me nessuno m'ha colpito. Nessuno s'è permesso di uccidermi.

Si limitano a farmi ridere. Risate su risate.

C'è chi è arrivato a dire perfino che non scrivo più. E' vero. Non scrivo più per l'infelicità, per la "sofferenza" o per ciò che magari riusciva a tirarmi su.

Io sono su. Io sono felice.

E adesso, è arrivata l'ora dell'ironia, della "rabbia", del sarcasmo.

Sentir cinguettare, pigolare o, come si dice dalle mie parti, tossire (pur i pulici tenan a tussa - pure i pulcini hanno la tosse - pure chi non potrebbe si permette di parlare) più che aumentare il sapore di, come dire, amarezza (quella di quando assisti a spettacoli ridicoli) non fa.

E allora sapete che vi dico? Evviva l'autogestione. Evviva la consapevolezza anti-illusione.

Meglio capirle presto le cose, i rapporti, le amicizie, che illudersi fino a quando non è troppo tardi.


Salgo,
scendo,
interminabili corsie
il colle condanna la vista.


Orizzonti screpolati
intermittenze tra le nubi,
oltre il mare una barca a vela
spiagge di inutili turisti.


Godetevi la spuma
nascondete i rastrelli
tanto, dei vostri castelli,
ho già fatto a pezzi la sabbia.



giovedì 16 giugno 2011

A chi mi dice

Embè, ati vist arill ... mi vena cchiama, mi parra, e mi ricia ca ghill un po ghesciar picchi sta sturiann.
Ncapu internet a parrar, accussi sta sturiann.
Chi ti nni frica a tia tantu. A gent sta appriass a tia.

Un c'ha capit nent. Ghia a carta mia a tiagn lluacu.
Va till'accatta sulu, cuju.




P.s. Perdonate il "francesismo".

giovedì 9 giugno 2011

Sono "quasi" fuori dal tunnel


















All'inizio, e fino a qualche tempo fa era così.. un tunnel appena intrapreso, o un corridoio che nonostante i passi avanti (salvo i passi indietro che ognuno di noi fa, inevitabilmente) sembrasse non condurre mai ad una fine...


Adesso, finalmente, si intravede una luce.
Si intravede un barlume, uno sfondo differente, una fine a
questo percorso, a questo corridoio, a questo tunnel.









                                                 Ci siamo quasi.

giovedì 2 giugno 2011

Ringraziamenti

Chi ringraziare?

Ringrazio i miei genitori, e "ogni tanto" anche qualcun altro (lassù; ammetto di essere tra quelli che se ne ricordano sporadicamente ) di non avermi fatto nè ipocrita nè falso, senonché d'avermi fatto tanto ingenuo.

Quando vedo, leggo di certi atteggiamenti ormai non mi viene più neanche da ridere.

Volano coriandoli
come aria
quando soffia
il doppio fine
d'un finto pregio.


Scivola lo zigomo
piange il labbro,
e manca poco
che il bicchiere non scivoli;
basso profilo, signori.


Ma dove,
dove credete d'andare,
o vecchia pelle
candele accese
sul ridicolo cospargersi
di cera.


Compatisco,
al nebbiume cedo il passo,
piuttosto rido,
che di disgusto
non vomiti cattiveria.


E' un tempo fasullo,
dove è concesso
dare immagine
a chi della propria
se non la teme,
è perché ne ha, già
ammazzato un'altra.



Grazie Poesia, per avermi dato umiltà.





mercoledì 1 giugno 2011

No...



Pensavo a sta roba.


Più che roba, sto tipo di tipa.




chiave di lettura?  Nahhhhh

sabato 28 maggio 2011

Equilibri



In questa notte vedo cose sparse.

Vedo gente, poco più che conoscenti, persone con cui vivo,
che stranamente passano, esultano per motivi così lontani, e vanno oltre.


Vedo gente che guarda la tv; o meglio, guarda ciò che vuole, ciò che una persona intelligente e libera di scegliere sceglie di guardare grazie ad internet.


Ed infine vedo e sento i respiri della persona che amo, proprio qui, accanto a me.

Nulla di più meraviglioso.



ma tu dormi ancora un po' non svegliarti ancora no

ho paura di sfiorarti e rovinare tutto
no, tu dormi ancora un po' ancora non so
guardarti anch'io nel modo giusto


venerdì 20 maggio 2011

Siesta

Oggi è una di quelle giornate in cui il caldo è si, ben visto, ma anche spossante.

Oggi è una di quelle giornate in cui, neanche ad aspettarselo, trovi risposta alla domanda : "come sarebbe fare lezione da soli col prof? "; 
Se nonché, a tal proposito, oggi è una di quelle giornate che ti succede due volte anziché una.


Oggi poi, è una di quelle giornate in cui provi a fermarti un attimo, goderti il sole; e invece ti tocca andare a casa perché oltre a "bruciare" forse t'è andato anche alla testa..


Senonché, oggi è una di quelle giornate in cui alle cinque pomeriggio proprio non dovresti, però cedi alla tentazione di buttarti a letto e riposare un pò.

Ed infatti oggi è una di quelle giornate in cui hai la fortuna di avere un letto "soppalcato", di lanciarti in mutande sulle due piazze che non aspettano altro che te, di addormentarti dopo neanche 5 minuti nonostante ce ne impieghi 30 ogni sera, tra dolori da ipocondriaco e esami di coscienza che, per carità, "ci sarà pure un modo per addormentarmi".


Oggi è una di quelle giornate in cui me ne sbatto davvero tanto.





domenica 15 maggio 2011

Cose da non dirMi

Se c'è una cosa che non dovreste mai dirmi, è che la musica è solo suono; che la musica è niente. Che la musica non porterà nessuno in nessun luogo.

Ho pianto, ho riso,
ho trovato forza,
ho fatto amicizia,
ho fatto pace.

E sebbene oggi, forse, la "forza" della musica, delle parole, delle emozioni che arrivano nota dopo nota si è affievolita..beh, è perché forse noi stessi abbiamo chiuso le porte del cuore al domani. Noi artisti, e loro interpreti.

Un pò tutti.

Vi lascio con una delle perle che, con mia grande sorpresa e stupore, dovrò "studiare" per uno dei prossimi esami; è di un autore del Mali.
Tanto per ricordarvi, che la musica non ha confini, semmai siamo noi a crearglieli.

sabato 14 maggio 2011

Mammamia

Quante stronzate leggo.
Quante sciocchezze ascolto.
Quante cazzate faccio.


Però, alcuni erano, sono e resteranno imbattibili.

sabato 30 aprile 2011

Biscotti

Briciole a metà
pezzi d'uva.

Una parte viva,
una parte geme.

Ed io guardo,
il cuore freme.

Gambe scalciano,
mente preme.

Io voglio,
tra me ed il seme.

Fiorire,
nel sole insorgere.

venerdì 22 aprile 2011

The Mentalist - Streaming

Telefilms, croce e delizia del nostro tempo libero!

Ci prendono, ci fanno "sognare", ci tengono attaccati allo schermo e talvolta (vedi, ad esempio, Fringe) ci portano addirittura oltre.

Oggi partiamo da "The Mentalist" , prodotta da Bruno Heller nell' "ormai" neanche troppo vicino 2008.

In questo telefilm, assistiamo alle vicende di Patrick Jane, un falso sensitivo, un - appunto - mentalist che dopo aver scoperto la morte e la figlia assassinati da un serial killer, John il Rosso ( a cui si fa riferimento in ogni episodio, come ad esempio nel titolo che presenta sempre il colore Rosso), presta servizio di consulenza presso il CBI (un organo federale americano che si occupa di omicidi "speciali") cercando di trovarlo ed avere così la sua vendetta.

Questo è il trailer:

E' composto di due stagioni più una terza che è trasmessa a cadenza settimanale e sottotitolata entro pochi giorni, ma vi sono anche le puntate doppiate in italiano, appena vengono trasmesse sui nostri canali.

Personalmente, seguo questa serie (per ora senza problemi, e sono alla 3x02) a quest'indirizzo:

http://italia-film.com/telefilm/643-the-mentalist.html

Buona Visione!





giovedì 21 aprile 2011

Cambiare l'articolo uno



"Un atto di coraggio" o "un minimo di base in più al parlamento".
Eh già, peccato che il parlamento, con le modifiche, avrebbe potere assoluto, e non ci sarebbe nessun garante del suo operato.


Io non mi considero nè di destra, nè di sinistra.

Però questo è veramente TROPPO.

lunedì 18 aprile 2011

Tuscany!


I'm coming home!

La vacanza, è già iniziata..


Anche perché tornato ci sarà la battaglia (SPERO) finale!


Bonjour a tout le mondé

sabato 16 aprile 2011

Energie Negative

Credo di avere la prova delle energie negative.

Più che prova, non si può star "giù" senza motivo. Non si può passare dalla soddisfazione, dalla carica per un esame passato, a prese male per assurdità che sembrano prese direttamente in prestito da situazioni su cui vorrei proprio sorvolare, mi rifiuto di parlarne!

Basta

Chiudo bottega.

La mia empatia ha bisogno di sorrisi, tanti tanti sorrisi! (e basta lauree per almeno una settimana, perfavore, che ogni volta è una botta al cuore !)


- ho cambiato la mia situazione da "Uno psicologo per amico" a "Sorrisodipendente".


venerdì 15 aprile 2011

Amor Omnia Vincit

Anche Diritto d'Autore è andato.
Fatto.
Passato.

La giornata stress (e immagino che i 2-3 post precedenti abbiano reso abbastanza l'idea) è finalmente finita.
Adesso si dormirà. Domani la sveglia non esiste.

Ciò che voglio dire adesso, lo introduco con questa canzone





E seguirò inserendo due poesie. Una dell'eccellentissimo Petrarca, e l'altra, in un accostamento del tutto personal e assolutamente privo di qualsivoglia paragone, mia, dal mio libro "Storie d'un Folle Normale" pubblicato circa un anno fa per la casa editrice Albatros Il Filo.

Ciò che voglio dire è che bisogna sempre andare avanti.
A volte è difficile, a volte siamo tristi, o siamo così tesi, o impauriti, da perdere di vista le cose
per quelle che realmente sono.
Ci sembra quasi che cambino connotazione; diventino quasi tristi le cose che ci fanno sorridere, e i più sani pensieri diventino il pugnale più tristo, la lama più tagliente che possa ferirci, lacerarci, colpirci alle spalle, senza preavviso, e arrivare dritta al cuore, dove le ferite non sono così veloci a rimarginarsi.
Bisogna andare avanti.
Bisogna essere consapevoli che purtroppo, a volte, gli aspetti, la natura stessa della vita ci portano a momenti in cui anche le certezze vengono meno per via di un insieme di emozioni, forti o durature che siano, che ci distraggono.
Bisogna affrontarle.
Così come i problemi, così come gli ostacoli, vanno affrontati a viso aperto, vanno presi di petto e questa matassa da cui fili si spargono per ogni aspetto della vita che sembrava al suo posto e che invece si trova ad esser diventato un problema va sciolta con pazienza, con quel poco di lucidità e quella voglia d'amare, se stessi e (spero) gli altri che sono i fari in questi momenti in cui la luce sembra essere troppo fioca.

<<Ciao, me stesso, vorrei tu sapessi che per nessun motivo al mondo credo di non voler più bene a tizio; è fuori discussione l'amore che provo per caio; se quest'anno ho dato dodici esami e me ne mancano solo tre è fuori discussione la consapevolezza che sono in grado di arrivare alla fine.
Caro me stesso, mi dispiace dirti che io sono felice delle cose, che magari saranno anche poche, ma sono le cose che mi fanno stare bene, sono le cose con cui, pensando, mi addormento la notte nella serenità e nella voglia di abbracciare un nuovo giorno, e tutte le persone e le cose e gli attimi e le sensazioni e gli odori che mi fanno stare bene.                             
Caro me stesso, sarebbe troppo semplice cedere proprio adesso che lo stress e l'ansia soffocano gli attimi e accorciano i respiri, ma i miei sentimenti sono ciò a cui più tengo; le mie lacrime l'altra metà dei respiri scambiati per tristezza. 
Io non sono triste. Io sono vivo. E domani, tra qualche giorno, tra una settimana; tu te ne andrai e tutto riprenderà il suo corso, e tutto sarà ancora più felice, anche perché senza assenza di felicità, senza "tristezza" o malinconia, non avrebbe senso niente.
Io non lascio niente. Io non mollo.

Io amo, e continuerò a farlo, finché non avrò un vero motivo per cui dover cambiare idea.
Fottiti.>>


Buonanotte mondo.
Buonanotte amici miei.

Buonanotte a te, compagna di viaggio su questa nuvola che di bianco ha il candore, di grigio il realismo e di nero la fermezza nei confronti di ciò che affrontiamo.

"La vita fugge, et non s'arresta una hora,
et la morte vien dietro a gran giornate,
et le cose presenti et le passate
mi dànno guerra, et le future anchora;

e 'l rimembrare et l'aspettar m'accora,
or quinci or quindi, sì che 'n veritate,
se non ch'ì ò di me stesso pietate,
ì sarei già di questi penser'fòra.

Tornami avanti, s'alcun dolce mai
ebbe 'l cor tristo; et poi da l'altra parte
veggio al mio navigar turbati i vènti;

veggio fortuna in porto, et stanco omai
il mio nocchier, et rotte arbore et sarte,
e i lumi bei che mirar soglio, spenti."
                                  (Francesco Petrarca)





Annego


Annego in un mondo non mio
due penne ed un libro e c'è anche un leggio
annego nell'ora del sonno mondiale
quando chi con piacere ama il suo sospirare
Annego leggendo di ciò che dirò
di ciò che odiando già poi scorderò
e allora annego e un sorriso
una luna stella che bello il mio viso
Annego e non muoio perché torno al mio mondo
aprendo le ali e in un sogno volando
mi assalgono gli occhi di qualcosa di incerto
della voglia di sorprese di restare sconvolto
Annego nel mare dove non c'è chi ha paura
dove c'è bisogno di abbattere mura
dove vivo ormai senza pianger la notte
perché tra me e me non ci sono più botte
Ho scoperto e riscopro ogni giorno la storia
delle favole e della vita per cui loro voglian che muoia
Annego e invisibili son le catene
eteree e stellari perché nessuno mi tiene
Non credo più a nulla se non alle mani
agli occhi, ai ricordi seppur molto, molto lontani
Abbracciami Aria soave e leggera
viviamo insieme, al dolce calar della sera
Anneghiamo nel puro della vera follia
dove si è pazzi ma invana è l'origine di ogni bugia.

                   (Vincenzo Bua - "Storie d'Un Folle Normale")

giovedì 14 aprile 2011

Confini


Sono come limiti.

Mi trovo al limite.
Tra il coraggio e la paura
tra consapevolezza e presunzione.
Sottovalutarmi e Sopravvalutarmi insieme.

Un confine che col passare dei secondi diventa sempre più incerto e difficile da tenere a bada.

Ho perso l'ago della bilancia.

Ogni tanto, di notte

Penso.

Penso al momento in cui, quel giorno (spero presto) uscirò dall'aula.


"Solo et pensoso i piú desert campi
vo mesurando a passi tardi et lenti,
et gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio human l'arena stampi.
 
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d'alegrezza spenti
di fuor si legge com'io dentro avampi:
 
Sì ch'io mi credo omai che monti et piagge
et fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, che'é celata altrui.
 
Ma pu sí aspre vie né sí selvagge
cercar non so ch' Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co'llui."
                      Petrarca (Le Rime XXXV) 

mercoledì 6 aprile 2011

I dolori del giovane cremo.

"Alba" del 6 Aprile 2011.

Ad una settimana dalla settimana forse, spero, più importante dell'anno, sono qui a combattere con l'ansia.

L'ansia di non arrivare, di non farcela.

Lo so, l'ansia è un sentimento, un'emozione, un qualcosa che, comunque, nella maggior parte dei casi è pur sempre passeggera.

Ciò che mi rende amareggiato, e mi spaventa, è tutto il resto.


Come una la risonanza di una cassa armonica, come un amplificatore; anche una stronzata, un pensiero nato male, fine a se stesso, "volatile", diventa una paranoia, un castello in aria che se, fortunatamente, non conoscessi troppo bene, farebbe di tutte le cose buone e meravigliose che intorno tabula rasa.

E' un difetto. E lottarci è uno spreco di energie che in momenti, appunto, come questo, non posso e non voglio sprecare in cose che non sono queste ultimi ostacoli all'obiettivo prefissato.

Sono stanco di stare indietro, sono stanco di dare delle spiegazioni, sono stanco di dover pensare che ogni giorno in più è un giorno che in fondo sto perdendo due volte. Una per quello che ho già perso, uno per quello che ho bisogno di recuperare.
Sono stanco di sentirmi rodere dentro per quello che voglio e poi perdermi a cercare di re-indirizzare i pensieri.

Correre ogni giorno.
Correre appresso ad un treno da cui mi son spinto giù.
Correrci dietro mangiando la terra sotto ai piedi.
Correre, mentre tutto il resto, su quel treno, va avanti; vive.
Correre e non avere il tempo di pensare a ciò che sarà dopo, perché il dopo scappa, e io devo correre a testa bassa, lo devo raggiungere, lo devo riprendere.

E l'ansia è l'affanno.
L'ansia è il sudore.
L'ansia è umidità che fa in modo che la polvere e le schifezze che normalmente eviterei o a cui non farei caso mi si appiccichino addosso; io non ho tempo di fermarmi a levarmele.




Io devo correre.

domenica 3 aprile 2011

Impossible is nothing


Ce la si può fare.

Interismo

3 - 0.

Una serata strana. Una giornata strana. Una nottata strana.


Sono qui a scrivere, sono le 3 passate.


Il pomeriggio era iniziato male, sembrava proseguire peggio, invece poi è ripreso e lo studio è andato via via migliorando: non avrei mai pensato che la SIAE potesse darmi così tanto filo da torcere.

La serata sembrava potesse essere panacea e lieto "fine" di una settimana a mio parere molto produttiva sotto il profilo "studio" e "vita sociale". Fuori tutti i giorni, studio almeno 3 ore tutti i giorni, alimentazione abbastanza corretta quasi tutta la settimana.

Dopo 30 secondi dall'inizio di Milan - Inter, però, ho pensato che neanche la sera sarebbe stata tranquilla.

Ho pensato al collegio; ho pensato a quanto, in momenti come questi, capisci che nel calcio (circostanza) così come nella vita (situazioni) puoi farti le più grandi storie, i più grandi castelli in aria, i migliori "film", ma è davvero tutto possibile.

E ti ritrovi quindi a guardare una partita in cui l'unico risultato utile era la vittoria e invece va tutto per il verso storto; ci credi quando non t'assegnano un rigore contro, ci speri quando una palla che non doveva neanche arrivare in porta prende una traiettoria impossibile e per miracolo s'infrange sulla traversa, inizi a essere quasi sereno dopo il "dentro-fuori" sulla linea di porta avversaria.
Peccato duri solo 20minuti. Il tempo di arrivare all'intervallo e veder riprendere la partita.
Il tempo di guardare un giocatore espulso per l'ottima interpretazione del "lasciarsi cadere" (da quanto ho visto io telespettatore; purtroppo non trovo riscontri favorevoli alla mia tesi quindi amen), e la partita è finita, con mezz'ora d'anticipo.

La serata è andata meglio.
L'alcohol aiuta sempre un pò, soprattutto quando non ne abusi e bevi con moderazione.

Il resto viene da se.

Buonanotte!

mercoledì 30 marzo 2011

Run pt 2

Credevo d'esser rimasto chiuso in Università.
Non credo mi dispiacerebbe, soprattutto in questo periodo.



Se nelle precedenti due settimane sembrava avessi perso il ritmo e la strada, beh, sembra essere tornato tutto al proprio posto, e forse, spero, si sta anche migliorando.

Adesso corsetta, pronti per la serata.


\m/ 

Español



Piccoli passi crescono

Fatemi un favore.
Prima di iniziare a leggere (nel qual caso lo facciate, però se siete qui dovrebbe essere ovvio) premete play (in genere, su ogni post!)




Credo che non ci sia sempre bisogno di "notti magiche" per sentirsi come nelle "notti magiche".

Penso basti un pranzo con una persona in cui stima, affetto e amicizia siano su frequenze abbastanza, se non del tutto, simili ed unite; forse anche un altro pomeriggio in cui le pagine ed i concetti via via studiati vengono "immagazzinati"; se avete la fortuna di avere anche, accanto, una persona che "oltre" ad amarvi vi rispetta, vi stima, e per cui le parole sembrano ogni volta poco adatte a quanto si voglia trasmettere; se il domani passa da essere un punto interrogativo a questioni più concrete, più immediate, più "nonvedol'oradi";

beh, penso che andare a dormire dopo una giornata del genere, voglia dire addormentarsi (e fare un pò fatica, a mio parere, per qualcosa di simile all'adrenalina accumulata) con un sorriso sulle labbra.

Un sorriso che,
partito dal cielo,
ci ritorna pieno di vita.



Un abbraccio alle menti libere.
Le menti mai stanche di "giocare".

lunedì 28 marzo 2011

I just wanna say... WoW!



La musa innalzò il poeta al cielo.

Tra le nuvole non era certo emozione nuova,
le tue mani sono aria,
quando voliamo insieme.


Rifatevi gli occhi, vah!

Compañeros de piso

La Convivenza è un sistema di regole, uno schema, che ok, può variare da "casa" a "casa", però, alcune regole sono abbastanza generali, tra cui quelle che ho deciso di riportare, passo passo, in questo blog.

Etichetta - Convivenza


Regole di Sopravvivenza

Capitolo I -  Beni Indispensabili

1 - Avere sempre a disposizione un rotolo extra di carta igienica per ovviare a carenza/mancanza (improvvisa) di carta igienica.
1bis - Sentirsi autorizzati, durante l'acquisto, di "più rotoli", e, inoltre, di trattenere dalla confezione num.1 rotoli, oltre alla divisione della spesa.
1ter - Al momento dell'assenza di carta igienica, sentirsi autorizzati a usufruire in maniera esclusiva del proprio rotolo (per info v.supra) precedentemente conservato.


Alla prossima!
Buona Convivenza!

sabato 26 marzo 2011

One Hundred fools



100 Visite.

Grazie a chi mi segue.

Un meraviglioso incentivo a dare di più.



Come di più, in questa sera che di primaverile ha tutto il "più bello", il mio amore vive.

Viva la vita.

mercoledì 23 marzo 2011

Run


Avevo detto che oggi avrei corso.
Sono tornato a casa alle 7.
Alle 8 non ero ancora pronto.

Però era una questione di principio.
Non correre oggi avrebbe voluto dire non correre più.

E' stato bellissimo, e lo shuffle (su discografia Muse) ha dato il suo immenso contributo. Si ricomincia.

Goodnight.


venerdì 11 marzo 2011

Back

Il passato dev'essere un incentivo per il presente. Il futuro un obiettivo.

Ma nè il passato una palla al piede, nè il futuro una spada puntata alla gola.

No.

Bisogna cogliere gli errori, riconoscere le somiglianze, quelle poche, se non uniche, somiglianze
che a volte la vita ci "ri"-propone per una seconda volta.

La vita, è ovvio, non è mai uguale a se stessa; ma pensando a ieri potremmo un attimino avere più forza.

Come il primo esame orale all'università. Un macigno. Terrore. E poi invece diventa quasi un'abitudine.

Quell'orologio, non guardatelo troppo.
Sappiate da dove passa, immaginate dove sarà, ma vivete, coscienti, l'intervallo tra le due cose.


Absolute

Le forme di un cuore possono essere tante


raccolte in una goccia d'acqua
di mare,
di pioggia,
o formate da una semplice lacrima.


Pane, molliche,
frammenti di meteore,
o semplicemente un biscotto.


Un cartoncino ritagliato,
un disegno colorato,
o un semplice cuore, bianco e nero.


I punti di vista per cui essere innamorati sono tanti.


La complicità di una vittoria,
la sofferenza di una conquista,
o semplicemente un bacio.


Musica che circonda e ovatta,
imbeve l'aria e inebria i sensi,
occhi chiusi; 
tutto, è tutto in un bacio.


I punti di vista dell'amore sono tanti.
Provate ad unirli. 

                                      V.B.

martedì 8 marzo 2011

Boom

"Sparare all'astratto è come guardare esclusivamente a destra e a sinistra. 
Bene o male sono pur sempre  espressioni dell'essere umano."



Bisognerebbe essere sempre realisti.

Avere tatto non è sempre una buona cosa.










"Puoi immaginare la pochezza di certe persone, ma quando ti si presenta sarà sempre una sorpresa."