sabato 30 aprile 2011

Biscotti

Briciole a metà
pezzi d'uva.

Una parte viva,
una parte geme.

Ed io guardo,
il cuore freme.

Gambe scalciano,
mente preme.

Io voglio,
tra me ed il seme.

Fiorire,
nel sole insorgere.

venerdì 22 aprile 2011

The Mentalist - Streaming

Telefilms, croce e delizia del nostro tempo libero!

Ci prendono, ci fanno "sognare", ci tengono attaccati allo schermo e talvolta (vedi, ad esempio, Fringe) ci portano addirittura oltre.

Oggi partiamo da "The Mentalist" , prodotta da Bruno Heller nell' "ormai" neanche troppo vicino 2008.

In questo telefilm, assistiamo alle vicende di Patrick Jane, un falso sensitivo, un - appunto - mentalist che dopo aver scoperto la morte e la figlia assassinati da un serial killer, John il Rosso ( a cui si fa riferimento in ogni episodio, come ad esempio nel titolo che presenta sempre il colore Rosso), presta servizio di consulenza presso il CBI (un organo federale americano che si occupa di omicidi "speciali") cercando di trovarlo ed avere così la sua vendetta.

Questo è il trailer:

E' composto di due stagioni più una terza che è trasmessa a cadenza settimanale e sottotitolata entro pochi giorni, ma vi sono anche le puntate doppiate in italiano, appena vengono trasmesse sui nostri canali.

Personalmente, seguo questa serie (per ora senza problemi, e sono alla 3x02) a quest'indirizzo:

http://italia-film.com/telefilm/643-the-mentalist.html

Buona Visione!





giovedì 21 aprile 2011

Cambiare l'articolo uno



"Un atto di coraggio" o "un minimo di base in più al parlamento".
Eh già, peccato che il parlamento, con le modifiche, avrebbe potere assoluto, e non ci sarebbe nessun garante del suo operato.


Io non mi considero nè di destra, nè di sinistra.

Però questo è veramente TROPPO.

lunedì 18 aprile 2011

Tuscany!


I'm coming home!

La vacanza, è già iniziata..


Anche perché tornato ci sarà la battaglia (SPERO) finale!


Bonjour a tout le mondé

sabato 16 aprile 2011

Energie Negative

Credo di avere la prova delle energie negative.

Più che prova, non si può star "giù" senza motivo. Non si può passare dalla soddisfazione, dalla carica per un esame passato, a prese male per assurdità che sembrano prese direttamente in prestito da situazioni su cui vorrei proprio sorvolare, mi rifiuto di parlarne!

Basta

Chiudo bottega.

La mia empatia ha bisogno di sorrisi, tanti tanti sorrisi! (e basta lauree per almeno una settimana, perfavore, che ogni volta è una botta al cuore !)


- ho cambiato la mia situazione da "Uno psicologo per amico" a "Sorrisodipendente".


venerdì 15 aprile 2011

Amor Omnia Vincit

Anche Diritto d'Autore è andato.
Fatto.
Passato.

La giornata stress (e immagino che i 2-3 post precedenti abbiano reso abbastanza l'idea) è finalmente finita.
Adesso si dormirà. Domani la sveglia non esiste.

Ciò che voglio dire adesso, lo introduco con questa canzone





E seguirò inserendo due poesie. Una dell'eccellentissimo Petrarca, e l'altra, in un accostamento del tutto personal e assolutamente privo di qualsivoglia paragone, mia, dal mio libro "Storie d'un Folle Normale" pubblicato circa un anno fa per la casa editrice Albatros Il Filo.

Ciò che voglio dire è che bisogna sempre andare avanti.
A volte è difficile, a volte siamo tristi, o siamo così tesi, o impauriti, da perdere di vista le cose
per quelle che realmente sono.
Ci sembra quasi che cambino connotazione; diventino quasi tristi le cose che ci fanno sorridere, e i più sani pensieri diventino il pugnale più tristo, la lama più tagliente che possa ferirci, lacerarci, colpirci alle spalle, senza preavviso, e arrivare dritta al cuore, dove le ferite non sono così veloci a rimarginarsi.
Bisogna andare avanti.
Bisogna essere consapevoli che purtroppo, a volte, gli aspetti, la natura stessa della vita ci portano a momenti in cui anche le certezze vengono meno per via di un insieme di emozioni, forti o durature che siano, che ci distraggono.
Bisogna affrontarle.
Così come i problemi, così come gli ostacoli, vanno affrontati a viso aperto, vanno presi di petto e questa matassa da cui fili si spargono per ogni aspetto della vita che sembrava al suo posto e che invece si trova ad esser diventato un problema va sciolta con pazienza, con quel poco di lucidità e quella voglia d'amare, se stessi e (spero) gli altri che sono i fari in questi momenti in cui la luce sembra essere troppo fioca.

<<Ciao, me stesso, vorrei tu sapessi che per nessun motivo al mondo credo di non voler più bene a tizio; è fuori discussione l'amore che provo per caio; se quest'anno ho dato dodici esami e me ne mancano solo tre è fuori discussione la consapevolezza che sono in grado di arrivare alla fine.
Caro me stesso, mi dispiace dirti che io sono felice delle cose, che magari saranno anche poche, ma sono le cose che mi fanno stare bene, sono le cose con cui, pensando, mi addormento la notte nella serenità e nella voglia di abbracciare un nuovo giorno, e tutte le persone e le cose e gli attimi e le sensazioni e gli odori che mi fanno stare bene.                             
Caro me stesso, sarebbe troppo semplice cedere proprio adesso che lo stress e l'ansia soffocano gli attimi e accorciano i respiri, ma i miei sentimenti sono ciò a cui più tengo; le mie lacrime l'altra metà dei respiri scambiati per tristezza. 
Io non sono triste. Io sono vivo. E domani, tra qualche giorno, tra una settimana; tu te ne andrai e tutto riprenderà il suo corso, e tutto sarà ancora più felice, anche perché senza assenza di felicità, senza "tristezza" o malinconia, non avrebbe senso niente.
Io non lascio niente. Io non mollo.

Io amo, e continuerò a farlo, finché non avrò un vero motivo per cui dover cambiare idea.
Fottiti.>>


Buonanotte mondo.
Buonanotte amici miei.

Buonanotte a te, compagna di viaggio su questa nuvola che di bianco ha il candore, di grigio il realismo e di nero la fermezza nei confronti di ciò che affrontiamo.

"La vita fugge, et non s'arresta una hora,
et la morte vien dietro a gran giornate,
et le cose presenti et le passate
mi dànno guerra, et le future anchora;

e 'l rimembrare et l'aspettar m'accora,
or quinci or quindi, sì che 'n veritate,
se non ch'ì ò di me stesso pietate,
ì sarei già di questi penser'fòra.

Tornami avanti, s'alcun dolce mai
ebbe 'l cor tristo; et poi da l'altra parte
veggio al mio navigar turbati i vènti;

veggio fortuna in porto, et stanco omai
il mio nocchier, et rotte arbore et sarte,
e i lumi bei che mirar soglio, spenti."
                                  (Francesco Petrarca)





Annego


Annego in un mondo non mio
due penne ed un libro e c'è anche un leggio
annego nell'ora del sonno mondiale
quando chi con piacere ama il suo sospirare
Annego leggendo di ciò che dirò
di ciò che odiando già poi scorderò
e allora annego e un sorriso
una luna stella che bello il mio viso
Annego e non muoio perché torno al mio mondo
aprendo le ali e in un sogno volando
mi assalgono gli occhi di qualcosa di incerto
della voglia di sorprese di restare sconvolto
Annego nel mare dove non c'è chi ha paura
dove c'è bisogno di abbattere mura
dove vivo ormai senza pianger la notte
perché tra me e me non ci sono più botte
Ho scoperto e riscopro ogni giorno la storia
delle favole e della vita per cui loro voglian che muoia
Annego e invisibili son le catene
eteree e stellari perché nessuno mi tiene
Non credo più a nulla se non alle mani
agli occhi, ai ricordi seppur molto, molto lontani
Abbracciami Aria soave e leggera
viviamo insieme, al dolce calar della sera
Anneghiamo nel puro della vera follia
dove si è pazzi ma invana è l'origine di ogni bugia.

                   (Vincenzo Bua - "Storie d'Un Folle Normale")

giovedì 14 aprile 2011

Confini


Sono come limiti.

Mi trovo al limite.
Tra il coraggio e la paura
tra consapevolezza e presunzione.
Sottovalutarmi e Sopravvalutarmi insieme.

Un confine che col passare dei secondi diventa sempre più incerto e difficile da tenere a bada.

Ho perso l'ago della bilancia.

Ogni tanto, di notte

Penso.

Penso al momento in cui, quel giorno (spero presto) uscirò dall'aula.


"Solo et pensoso i piú desert campi
vo mesurando a passi tardi et lenti,
et gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio human l'arena stampi.
 
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d'alegrezza spenti
di fuor si legge com'io dentro avampi:
 
Sì ch'io mi credo omai che monti et piagge
et fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, che'é celata altrui.
 
Ma pu sí aspre vie né sí selvagge
cercar non so ch' Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co'llui."
                      Petrarca (Le Rime XXXV) 

mercoledì 6 aprile 2011

I dolori del giovane cremo.

"Alba" del 6 Aprile 2011.

Ad una settimana dalla settimana forse, spero, più importante dell'anno, sono qui a combattere con l'ansia.

L'ansia di non arrivare, di non farcela.

Lo so, l'ansia è un sentimento, un'emozione, un qualcosa che, comunque, nella maggior parte dei casi è pur sempre passeggera.

Ciò che mi rende amareggiato, e mi spaventa, è tutto il resto.


Come una la risonanza di una cassa armonica, come un amplificatore; anche una stronzata, un pensiero nato male, fine a se stesso, "volatile", diventa una paranoia, un castello in aria che se, fortunatamente, non conoscessi troppo bene, farebbe di tutte le cose buone e meravigliose che intorno tabula rasa.

E' un difetto. E lottarci è uno spreco di energie che in momenti, appunto, come questo, non posso e non voglio sprecare in cose che non sono queste ultimi ostacoli all'obiettivo prefissato.

Sono stanco di stare indietro, sono stanco di dare delle spiegazioni, sono stanco di dover pensare che ogni giorno in più è un giorno che in fondo sto perdendo due volte. Una per quello che ho già perso, uno per quello che ho bisogno di recuperare.
Sono stanco di sentirmi rodere dentro per quello che voglio e poi perdermi a cercare di re-indirizzare i pensieri.

Correre ogni giorno.
Correre appresso ad un treno da cui mi son spinto giù.
Correrci dietro mangiando la terra sotto ai piedi.
Correre, mentre tutto il resto, su quel treno, va avanti; vive.
Correre e non avere il tempo di pensare a ciò che sarà dopo, perché il dopo scappa, e io devo correre a testa bassa, lo devo raggiungere, lo devo riprendere.

E l'ansia è l'affanno.
L'ansia è il sudore.
L'ansia è umidità che fa in modo che la polvere e le schifezze che normalmente eviterei o a cui non farei caso mi si appiccichino addosso; io non ho tempo di fermarmi a levarmele.




Io devo correre.

domenica 3 aprile 2011

Impossible is nothing


Ce la si può fare.

Interismo

3 - 0.

Una serata strana. Una giornata strana. Una nottata strana.


Sono qui a scrivere, sono le 3 passate.


Il pomeriggio era iniziato male, sembrava proseguire peggio, invece poi è ripreso e lo studio è andato via via migliorando: non avrei mai pensato che la SIAE potesse darmi così tanto filo da torcere.

La serata sembrava potesse essere panacea e lieto "fine" di una settimana a mio parere molto produttiva sotto il profilo "studio" e "vita sociale". Fuori tutti i giorni, studio almeno 3 ore tutti i giorni, alimentazione abbastanza corretta quasi tutta la settimana.

Dopo 30 secondi dall'inizio di Milan - Inter, però, ho pensato che neanche la sera sarebbe stata tranquilla.

Ho pensato al collegio; ho pensato a quanto, in momenti come questi, capisci che nel calcio (circostanza) così come nella vita (situazioni) puoi farti le più grandi storie, i più grandi castelli in aria, i migliori "film", ma è davvero tutto possibile.

E ti ritrovi quindi a guardare una partita in cui l'unico risultato utile era la vittoria e invece va tutto per il verso storto; ci credi quando non t'assegnano un rigore contro, ci speri quando una palla che non doveva neanche arrivare in porta prende una traiettoria impossibile e per miracolo s'infrange sulla traversa, inizi a essere quasi sereno dopo il "dentro-fuori" sulla linea di porta avversaria.
Peccato duri solo 20minuti. Il tempo di arrivare all'intervallo e veder riprendere la partita.
Il tempo di guardare un giocatore espulso per l'ottima interpretazione del "lasciarsi cadere" (da quanto ho visto io telespettatore; purtroppo non trovo riscontri favorevoli alla mia tesi quindi amen), e la partita è finita, con mezz'ora d'anticipo.

La serata è andata meglio.
L'alcohol aiuta sempre un pò, soprattutto quando non ne abusi e bevi con moderazione.

Il resto viene da se.

Buonanotte!