Conoscevo i passi
quelli che ogni giorno
da casa a scuola
portavano i sensi alla meta.
Immaginavo a fatica
importanti arrivi e improbabili partenze.
Poi,
con tanta vita in corpo,
ne vivevo serenamente le giornate.
Passi avanti,
non ci si stanca mai di dormire,
così come musica porta avanti serate,
in cui il sonno è scomodo invitato.
Passi avanti,
a volte saltelli,
il gusto è lussurioso
gode a guardare gente
invaghirsi della propria lentezza.
Soliti,
noti per la loro incoerente età.
Ci si lamenta del posto degli altri nel mondo,
che sia abito, impiego o natura,
e infine si scade in una affannata ricerca
di anni persi nel buio.
Odio i progetti
quelli in cui,
amore e futuro si presentano al tavolino.
L'unico contratto che firmo
è quello con cui, deciso,
dichiaro guerra al già scritto.
Vincenzo Bua.
P.s. Se qualcuno dovesse sentirsi descritto in questa poesie,
è senza dubbio proprio il soggetto di esse.