venerdì 31 agosto 2012

Maschere

Nascondiamo, a volte,
o proviamo a farlo.

Cose da nascondere, tante,
soprattutto in viso.

Copriamo emozioni,
copriamo rabbia o addirittura invidia,
il tutto con silenzi, assensi,
o magari nervosismo.

Maschere di noi stessi.
A volte ci nascondiamo perfino da noi stessi.

Sono attimi propri.
Una lacrima nascosta dietro ad un sorriso,
un'antipatia nascosta dietro ad uno sguardo,
la rabbia nascosta in una smorfia.

Un viso può dire tante cose,
tra lo sguardo perso nel vuoto,
l'assenza di espressione,
e la testa, e tutto il resto,
chissà dove.

Ciò che importa, tuttavia,
è che al momento opportuno
non esistano maschere;
si abbia il coraggio di essere se stessi.

Passi la circostanza,
ma mai, mai,
mettere sotto terra ciò che si sente davvero.



lunedì 27 agosto 2012

#Coriglianese 3,4 e 5

Se non proprio finita, l'estate è alle battute conclusive.
Se non proprio domani, riprenderò il mio viaggio mercoledì.
Se non proprio completa, un accenno di riflessione la vorrei fare.

Proprio un accenno.

Sono contento.

Sono contento di come siano andate le cose, a parte le solite cose belle e le solite cose brutte, la solita corigliano, la solita schiavonea e l'obiettivamente organizzata rossano. A parte il nettuno, lo skipper ed il fantomatico movidabeach, ci sono state cose che aldilà di una serata a Shen Mitri o Vakarici hanno reso tutto migliore.

Sono contento del posto in cui vivo e in cui sono nato. Un paradiso dal quale nessuno potrà mai separarmi completamente, un paradiso che accoglie e culla i suoi abitanti come solo lui sa fare.

Un posto che rimarrà sempre un mistero per lo sconosciuto, per l'esterno.

Sono contento delle persone con cui sono cresciuto. Ovviamente c'è chi viene e c'è chi va...ma ciò che rimane è sempre parte di te.

Sono contento dei posti dove ho voluto andare, dei posti dove avrei voluto andare, dei posti dove sono stato e in quelli dove avrei potuto andare.

Sono contento di aver finalmente imparato a titolo definitivo (ora ci manca l'esperienza ovviamente, però ci siamo) il tressette.

Sono contento di aver lavato per la prima volta la macchina e sono convinto di amarla più di qualsiasi altra cosa.

Sono contento di aver trovato, più che risposte, conferme a ciò che pensavo da mesi, anzi, a ciò che ho sempre pensato.
A tal proposito sono contento di essere finalmente convinto e certo di che direzione prendere.

Sono contento di aver ritrovato una persona cara ed importante, una persona che sa capirmi e sa cullarmi e mettermi a mio agio come nessun altro. Testa e cuore hanno fatto pace. Sono contento d'aver ritrovato me stesso, la mia fiducia, la mia autostima, tutti quanti.

Sono contento di avere il magone.
Sono contento sia già finita.
Vuol dire che questa è stata una delle più belle estati, vuol dire che sono stato bene, vuol dire che mi sono divertito.

Ad maiora, semper.

Sono contento.

Le parole a casaccio

Uno sguardo oltre il giorno,
pieno di pensieri, o forse di un pensiero solo,
un'idea, un concetto, una mia convinzione.

A volte la telepatia servirebbe,
perché eviterebbe parole messe lì a caso,
in disordine, che mai e poi mai potrebbero,
in verità, esprimere il pensiero.

Parole a casaccio,
parole in rima o sfilze di parole,
a volte perse l'una dietro l'altra,
perché tenere il filo, oltre che uno sguardo,
può essere la montagna più alta della propria vita.

Allora le parole saltano e non escono neanche,
strozzate in gola da altre, magari sbagliate,
che strattonano, spingono cercando la confusione.

Fanno così anche i pensieri,
soprattutto quando, fragili,
affidiamo un concetto a sconosciuti,
che neanche una madre potrebbe capire cosa si pensa davvero.
Allora litigano, si strattonano, e magari l'hanno anche vinta;
mentre quel che chiamano coscienza prova, urla,
impreca: fermati, stai facendo una cazzata.

Una lotta che potrebbe durare attimi, giorni o mesi,
che in verità non dovrebbe neanche esistere,
perché basta ascoltarsi per capire.

Invece, magari riesce anche a farti credere convinto.

La verità è che convinto non lo sarai mai,
ed è proprio quando capisci che il perché
non è nascosto nello scorrere del tempo
ma nel suo passare troppo veloce,
che ti rendi conto di quale tra i pensieri fosse il tuo,
quale sia partito dal cuore,
quale abbia la tua, e solo tua, ragione.

E' la tua ragione quella importante,
è la tua ragione a svegliarti ogni giorno.

La tua meravigliosamente confusa ragione chiamata vita.


giovedì 23 agosto 2012

Svegliati.

Apri gli occhi, guardati,
parla, grida, esprimiti.

Sappiamo entrambi la verità
l'unica cosa che conta,
l'unica cosa in cui abbiamo sempre creduto.

Siamo tornati insieme, 
ora non ci resta che fare,
dire, urlare.

Ora come ora è solo un inutile,
quanto mai dannoso, tergiversare.

Svegliati,
ascolta quelle orecchie 
non hanno mai smesso di ascoltare il cuore,
quel cuore,
che in fondo, 
ha sempre avuto ragione.

Svegliati, coglione.
Sentire ciò che si sente
senza inganno, senza bugie.
Sentire il proprio battito e ascoltarlo.
Sentirlo rimbombare, ritornare ogni giorno,
a tratti assordante, a tratti lieve ma costante.

Sentire ciò che si sente,
senza se, senza ma,
sentire qualcosa.

Sentire di essere vivo,
sentire di non esserlo completamente.
Sentire il vuoto,
sentirlo.

mercoledì 22 agosto 2012

Convinzioni.

Vieni da me, abbracciami e fammi sentire che sono solo mie piccole paure
vieni da me, per vivere ancora quei giorni di incantevole poesia e ridere di questi giorni
dove tutto ciò è stato solo pura poesia... dove tutto ciò è stato solo pura.... poesia...
e ridere di questa poesia.



La ragione non sempre serve...

Tutte le volte che ti vorrei parlare per dirti ancora che sei ancora tu la cosa che per me è importante.

martedì 21 agosto 2012

E se...



Cara Mina, son d'accordo con te

"avrei perduto, il mondo intero non solo te."

Spruzzo

Verde d'invidia,
giallo gelosia
bianco foglio
nero schermo.

Azzurro mare
grigio cemento
nero asfalto
bianco striscia.

Marrone terra,
da lato a lato,
segreto il provare
ciò che ho provato.

Memories

Buon Compleanno Giù.

giovedì 16 agosto 2012

#Italiano 1

Chiodo schiaccia chiodo?
Una grandissima, immensa, puttanata.

Fiume

Da sponda a sponda,
da lato a lato,
scorrono, passano, vivono idee.

Parole congiunte,
pensieri slegati,
azioni che prima o poi,
comunque, tornano ad essere affluenti
di uno stesso fiume.

Quel fiume su cui passeggio,
mi fermo, osservo,
ma da un lato diverso
da una diversa prospettiva,
un'altra sponda.

Ciò che vedo, però
è sempre la stessa, limpida
immagine.

Mi chiedo se sia solo un ricordo,
un dejavù, un anfratto
che si ripete in maniera simile,
oppure se sia invece io stesso
a cercare il punto giusto,
il secondo punto,
quello che mi porti
sul lato del fiume
che osservavo a quattr'occhi, felice.

Ho paura del mare.

sabato 11 agosto 2012

San Lorenzo

Scie nel cielo,
scie nella mente di chi si ostina a fissarlo.

Desideri, pensieri, speranze.
Un altra notte, un'altra pioggia;
guarda, anche le nuvole lasciano che stanotte qualcuno sogni.

Ne ho viste anch'io,
non ho perso tempo a contarle,
le certezze non si desiderano il dieci d'agosto.

Si passano anni a cercarle,
anni ad usarle,
e addirittura si passano anni a snobbarle
- snobbare una stella, che bella persona -;
e poi ci si ritrova a sorridervi alla loro comparsa.

Il dieci d'agosto è passato,
piove, persino l'estate sembra essersi stancata, la scema.

Uomo, torna a guardare avanti,
in cielo ora non ci sono più stelle per te,
ma scie di sorrisi, occhi in lacrime,
amici che ricambiano lo sguardo.


Pensieri Sparsi

Mi ricordo tutto di te.
Ricordo l'abito, il sorriso e quel londinese con la pancia.

Mi ricordo gli orari, gli scatti e i brindisi,
ricordo perfino lo smalto.

Mi ricordo certe parole,
ricordo anche quelle dimenticate,
quelle tra le lacrime,
e quelle sbagliate.

Poi penso al dopo,
e ricordo di aver ricordato ancor di più queste cose.

Come passa il tempo,
quanti i ricordi, tanti,
ancor di più ogni giorno che passa.

Memoria usata bene,
l'unica certezza che ho.

sabato 4 agosto 2012

Coriglianese #2

Mi sento un pendolo.
L'incoerenza domina in me.
Male male male, bene bene bene.
Neanche io so da che parte sto davvero.
Un attimo prima ho migliaia di dubbi, l'attimo dopo penso ad altro.

Da qualche parte andremo pure a finire, no?

venerdì 3 agosto 2012

Un giorno al mare.

Un giorno al mare,
onde, vento, e tanto sole.

L'ombrellone lasciato a casa,
come se fosse sole, come se fosse proprio quel sole,
a farci respirare.

L'acqua calda, chiara,
quasi un peccato tuffarsi,
quasi un peccato non farlo.
Accarezzare milioni di gocce e levarsi di dosso, inconsciamente,
milioni di pensieri per un attimo.

Un attimo.

Che vorresti durasse un'ora, un giorno,
un'estate, magari.

E invece ti stendi per terra,
tra te e la sabbia solo un asciugamano, corto.

Un attimo.

Che vorresti durasse un secondo, un momento,
che non esistesse.

E invece ti accorgi della spiaggia su cui sei seduto,
quella in cui non andavi da anni,
pensi all'ultima volta che hai usato quell'asciugamano ormai vecchio.
I pensieri scavano, scavano, penetrano da pensiero a pensiero,
sfondano le pareti dei ricordi e fanno a pezzi quelle poche, piccole certezze,
quelle che pensavi di aver costruito, quelle su cui pensavi di poter contare.

Pensi ad una mattina d'estate, ti fermi, e ricominci,
pensi all'attesa della notte prima,
pensi ad un mattino,
pensi ad un abbraccio, ad una fermata del bus.

Il ricordo è più nitido che mai,
altro che un secondo, sembra non finire mai.

E pensi alla colazione a casa,
all'euforia, alla spiaggia.

Quella spiaggia dove ora sei sdraiato col viso coperto,
mentre a due metri il mondo continua a girare,
ma aprire gli occhi non porta indietro il tempo,
quella spiaggia è la stessa, anche l'asciugamano è lo stesso
ma è l'emozione che ti avvolge ad essere diversa,
come nemesi del ricordo che hai in testa.

L'acqua è ancora lì,
attimo scaccia attimo,
ed è in acqua che provi, ancora,
a spegnere quel maledetto cervello.