domenica 7 aprile 2013

A Pavia, con affetto.

Cara Pavia,

4 anni e 28 giorni. Tanto è durato il nostro amore, la nostra storia, la nostra convivenza.

Come stai? mi piacerebbe raccontarti di come la mia vita è cambiata da quando mi son trasferito in quel di Reggio Emilia.. però sai, non ho mai amato i paragoni, sanno di indecisione, quella indecisione che riprometto di eliminare dal mio carattere ogni volta.

E poi, cara Pavia, a parte le zanzare (anche se qua non mancano ) che ti contraddistinguevano, eri bella, d'estate e d'inverno, con la tua nebbia, le tue brevi nevicate, il tuo 3 ed il tuo cardo ed il tuo decumano che attraversavano quella meravigliosa città nata in tempi romani ma sulla struttura di un accampamento militare. Cosa potevo chiedere di più? Una specialistica, forse. Ma questa è un'altra storia a cui sinceramente non penso mai..sono felice delle mie scelte, mai come ora.

Ed i tuoi abitanti? Che meravigliosi erano quei ragazzini fatti col timbro... spam spam spam spam, tutti uguali, tutti vestiti, pettinati, profumati uguali. Impossibile riconoscerli tra loro, impossibile non riconoscerli in mezzo agli studenti. Studenti.. oh, quanti eravamo?? 30.000 ? Tanti, tutti diversi, che capisci che una volta la leva obbligatoria forse non era così brutta come cosa...Conoscere gente che viene da altre realtà ti fa crescere tanto dentro, i residenti ed i pendolari non potranno mai capire quanto e come formi l'essere un fuori sede.

Tanti cuori per i tuoi collegi. Adoro. E dire che ho avuto la fortuna/sfortuna di vivere il decadimento della goliardia universitaria (almeno la nostra)...ma quanti ricordi, quante emozioni, esperienze, conoscenze, ma soprattutto insegnamenti! Una mente aperta avrebbe potuto scovare insegnamenti di vita ovunque l'occhio e l'orecchio si posassero.

Per le relazioni sociali ad inizio post pensavo di stendere un velo pietoso e incentrare la mia lettera a proposito, ma non ci riesco.

Cara Pavia, vengo raramente a trovarti, ma non per questo mi dimentico delle trame dei tuoi sanpietrini o i tramonti sul lungo Ticino. No, Pavia, tu per me sei stata e rimarrai una vera amica, e come tale non riuscirei neanche volendo a dimenticarmi di te, ad ignorarti, a fingere indifferenza.

No, Pavia. Gioie e dolori hanno impresso ogni centimetro nel cuore, ed ogni volta tornare è come non essere mai andato via.

Ecco, scusa il ritardo, volevo scriverti queste righe la prima volta che tornai (dopo aver scoperto di aver superato il test d'ingresso così dopo essermi iscritto a Reggio) ma ho scritto frasi su frasi sul cuore per poterne fare un mosaico d'emozioni.

Grazie.

Con Affetto

Vincenzo

2 commenti:

  1. Mi hai fatto emozionare 'Cenzo!
    Sento le parole che hai scritto anche un po' mie: Università, Collegio, necessità di spostarsi in una nuova città, sentire nelle vene il profondo legame con Pavia...
    Grazie di cuore per averle scritte.

    4 anni e 18 giorni, la mia storia d'Amore con Lei
    Chiara

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  2. Pavia è stata come una mamma. C'ha insegnato a cavarcela da soli.

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