domenica 1 dicembre 2013

A cosa stai pensando?

Pensavo a Domenico Modugno.

E tutti penserete al "Blu dipinto di Blu". E tutti c'azzeccherete inevitabilmente.
A cosa pensavo, chiede facebook.. Pensavo, in maniera molto retorica, allo scorrere del tempo, alle grandi domande ed alle piccole risposte che ogni giorno ci facciamo e ci diamo per renderci conto di chi siamo.
Pensavo che ce lo chiediamo ogni giorno, c'è chi è più convinto, c'è chi ha bisogno di perdersi per trovare conforto nell'idea di essersi perso per sempre. Poi ci sono io, che dimentico semplicemente chi sono, e mi trascino a piedi nudi su una strada che sembra così luminosa ogni volta, così come ogni volta so già che luminosa non lo è davvero. Ma dimentico. Passo dopo passo.

Pensavo, pensavo.

Pensavo che in vita mia ho avuto convinzioni, certezze, sicurezze, così come ho provato emozioni, sensazioni, sentimenti che alla fine ho scoperto non essere tali, o non essere che una minima parte di ciò che emozione in effetti è.

Pensavo che una convinzione dovrebbe perdurare per l'intero arco della giornata, per l'intero arco del periodo di cui si nutre, da quando ce la si crea, a quando si esaurisce con l'atto stesso.
Pensavo che le mie convinzioni oscillano tra l'attimo e l'ora. La mia voglia, la mia volontà, come se fossero imbuti di vetro di una stessa clessidra, la completezza di uno esclude l'altra. Pensavo che questa cosa non mi porterà da nessuna parte nella mia vita. Ecco, di questo sono convinto di esserne convinto.

Pensavo al sorriso del tabaccaio di fronte casa. Pensavo all'istintività con cui, nell'attimo stesso in cui raccoglievo il pacco di GOMMINE (chewing gum) l'ho guardato e ho chiesto se la musica che riscaldava quel tabacchino i cui orari ormai conosco a memoria fosse di Chopin.

Pensavo che quel suo sì non fosse così piacevolmente sorpreso fino al momento in cui ho aggiunto che proprio in questi giorni ho messo uno dei cd al cui acquisto ho legato un umore sereno e soddisfatto. Ho detto "l'ho tirato fuori proprio in questi giorni" e lui " ah si? E' molto bello". 

Ho pensato a quanto c'invidia il mondo intero. Ho pensato che questo solo l'Italia ce l'ha.

Ora invece penso a Domenico Modugno...anche se.

Anche se a dire il vero prima pensavo a chi si permette di usare la parola "Democrazia" "Meritocrazia" e "Affidabilità" senza conoscerne il valore. Pensavo a chi sbandiera ideali nascondendoli d'interesse personale, a chi alimenta apatia esclusivamente per non affrontare un conflitto d'interessi che lo vedrebbe ridicolizzato.
Pensavo a quanto le parole possano essere pesanti, "una parola ferisce più d'un proiettile".

Ho pensato ancora a Domenico Modugno, e ho pensato a quanto son coglione a non averci pensato prima.

Pensavo, ho pensato, penso. 

Penso che sia difficile parlare d'amore. Penso che la distanza sia una merda.
Penso che il destino, o meglio, collegare eventi poco probabili e per questo più percepibili, sia assolutamente qualcosa di romantico. Il romanticismo di una finestra s'un parco mentre il sole tramonta, le foglie si lasciano andare e le persone vivono la propria vita mentre la musica ti fa credere che vivano la tua e siano lì per te.

Penso che scrivere d'amore sia impossibile.

Quando teniamo a qualcosa abbiamo quasi paura a parlarne, sfiorarne, usarne le proprietà/qualità/sembianze. Quella paura di perdere qualcosa che ha a volte la gente preventivamente; il valore effettivo si scopre sempre quando si perde qualcosa...ma a volte, e penso di esserci pienamente dentro, c'andiamo così vicini a capire quanto importante sia qualcosa, che quasi sembriamo indifferenti ad essa. Eppure ci teniamo.

Penso e non penso d'aver scritto un mare di cazzate.

Penso che le donne abbiano troppo potere, spesso giustificato anche dalla nostra impertinenza...ma penso ne abbiano comunque troppo.

Boh. 

Penso di star vivendo, nel mio piccolo universitario, qualcosa di simile alla politica italiana tutta.
Penso che non cambierà nulla, da una parte, perché mi sento uno dei pochi a non accettare ciò che succede e cercare una soluzione.
Penso che l'Italia in miniatura non sia solo una "località" in miniatura da visitare. Penso siano i vicini di casa chiusi in casa che s'ammazzano e s'intimoriscono per la riunione. Penso siano Polenta e Terroni. Penso siano Guelfi e Ghibellini, Edison e Tesla.
Edison e Tesla.

Penso che Edison sia l'esempio di come a volte i "cattivi" vincono non sia solo il pericolo di un film d'azione, bensì la storia trafugata dal vincitore.

A cosa sto pensando a dire il vero non ve lo posso dire, perché è lontano da me, e avreste voglia di rubarmelo subito. A cosa sto pensando ve lo dirò tra quindici giorni, se avrò tempo..

Perché ora che ci ripenso, quando la tengo per mano le mie paure non esistono, ed io non scrivo. Vivo.

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